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Pagine di Pane

Pagine di Pane

Milano
8 - 22 settembre 2015

Biblioteca Nazionale Braidense
Via Brera 28

Opera condivisa con Danilo Trivelli

Il pane, alimento primario e potente simbolo che racchiude in se la virtù creativa umana e i quattro elementi naturali, diventa allegoria di cibo spirituale.
Soggiogato da una società alienante, l’uomo ha perso di vista la sacralità della vita e ciò che in essa è realmente significante. Il testo è un’esortazione a discernere la recondita e benigna essenza umana, l’auspicio che il suo scaturire conduca ad amare e condividere, a esistere pienamente nutrendosi di essa.

"Sul desco del mondo sta il pane capovolto
la mano dell’uomo sparge semi e veleno, miete grano e paura, distribuisce la fame e il superfluo
membra alienate trascinano il pane quotidiano verso casa, bocche mute lo consumano la sera sul ciglio d’un televisore
nel cuore dei tinelli lievita la vanità: impasta le menti, cuoce l’odio e sforna la guerra
dal cielo piovono sacchi di farina a devastare i campi, bruciano nelle esplosioni, scagliano scintille sulle tovaglie apparecchiate
coltelli d’acciaio lucente spalmano petrolio e marmellata sulle fette di pane bianco
spesse fette di miseria imbottite di banconote, azioni, obbligazioni, fondi, derivati, speculazione trita, abbondante cinismo e salsa d’indifferenza
il mulino del profitto macina ideali e compassione, modella forme in serie lo stampo del fornaio
i denti masticano ingordi l’ostia insanguinata, allo stesso modo gole ubriache trangugiano il vino
dacci oggi il nostro Dio, poiché siamo ciechi della nostra essenza, e il potente di spirito prese il pane e spezzò l’uomo
il bandito rapina la propria anima con la pistola di mollica, la pallottola impazzita schianta la michetta pulsante in mezzo al petto
la prostituta stringe la pagnotta tra le gambe, il vagabondo si sazia di spregio e insulti, ciascuno per timore vende un pezzo di virtù
sul marciapiede della vita mendichiamo un tozzo di giustizia, un tozzo di bellezza, un tozzo d’amore
corre infinita la lama del tempo sul tagliere dell’umanità, fende speranze e aspirazioni, lascia sparpagliate briciole di misteriosa verità
più non giunge la mano della madre con gesto meccanico a raddrizzare il pane capovolto e deporlo con cura sulla tavola imbandita.
Nel forno dell’universo il sole riscalda il perenne roteare del chicco della terra:
il futuro germina nei palmi protesi, nella meraviglia delle mani aperte, palpitanti e vigorose
mani imbiancate, impiastrate di materia e sentimento, dita risolute che impastano aneliti e fatica
nell’umano univoco esistere scintilla la fiducia, alimenta la fiamma che trasforma
e fiorirà la terra nel pane spezzato, profumerà l’aria, fluirà l’acqua e arderà il fuoco del bene.
È nei cuori spalancati e ricolmi il nutrimento della creazione, nelle coscienze affrancate è il cibo dell’essere
nell’intima libertà sta il pane del mondo."

Sito web: www.braidense.it

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